Gli organoidi vengono definiti come strutture tridimensionali coltivate in vitro a partire da cellule staminali, che si auto-organizzano per assumere le proprietà funzionali e strutturali degli organi, con tipi di cellule specifiche per l'organo, ma senza l'architettura generale definita tipica di un organo.
Gli organoidi sono, quindi, generati dalle cellule staminali, ma bisogna distinguere in base al potenziale di differenziazione di tali cellule:
- Le cellule staminali adulte limitate all'organo ("aSCs") possono essere utilizzate per generare organoidi specifici e predefiniti di quell’organo
- Le cellule staminali pluripotenti, come le cellule staminali embrionali umane ("hESCs") e le cellule staminali pluripotenti indotte ("iPSCs") possono essere, invece, utilizzate per generare qualsiasi tipo di organoide umano e quindi, in linea di principio, imitare qualsiasi tipo di tessuto o organo del corpo umano.
Dalla letteratura scientifica sul tema emerge che sono stati ad oggi generati organoidi non solo che riproducono il funzionamento di organi sani, ma anche organoidi di tumori e, recentemente, i c.d. embriodi, vale a dire organoidi che riproducono la struttura dell’embrione (questo è avvenuto al di fuori del contesto europeo).
Al momento le applicazioni della ricerca sugli organoidi riguardano principalmente la c.d. ricerca di base, ma l’uso di tali modelli è sempre più volto verso la medicina di precisione e si discute su eventuali applicazioni nel prossimo futuro nella medicina rigenerativa.
Premesso ciò, al momento non esiste una regolamentazione puntuale né per quanto riguarda la ricerca con gli organoidi né, tantomeno, relativa al biobancaggio di organoidi.
Si dovrebbero, quindi, tenere in considerazione le regole generali applicabili ai materiali biologici da cui sono generati gli organoidi, le regole generali relative al biobancaggio e all’attività di ricerca su campioni e dati.
Per quanto riguarda la generazione di organoidi da cellule staminali embrionali umane ("hESCs") si deve considerare che nel contesto italiano l’articolo 13, comma 1, della l. 40/2004 vieta “qualsiasi sperimentazione su ciascun embrione umano”. La ricerca clinica e sperimentale sugli embrioni è “consentita a condizione che si perseguano finalità esclusivamente terapeutiche e diagnostiche ad essa collegate volte alla tutela della salute e allo sviluppo dell'embrione stesso, e qualora non siano disponibili metodologie alternative”.
Sono in ogni caso vietati, ai sensi del comma 3:
“a) la produzione di embrioni umani a fini di ricerca o di sperimentazione o comunque a fini diversi da quello previsto dalla presente legge;
b) ogni forma di selezione a scopo eugenetico degli embrioni e dei gameti ovvero interventi che, attraverso tecniche di selezione, di manipolazione o comunque tramite procedimenti artificiali, siano diretti ad alterare il patrimonio genetico dell'embrione o del gamete ovvero a predeterminarne caratteristiche genetiche, ad eccezione degli interventi aventi finalità diagnostiche e terapeutiche, di cui al comma 2 del presente articolo;
c) interventi di clonazione mediante trasferimento di nucleo o di scissione precoce dell'embrione o di ectogenesi sia a fini procreativi sia di ricerca;
d) la fecondazione di un gamete umano con un gamete di specie diversa e la produzione di ibridi o di chimere”.
Nel contesto dell’Unione Europea sebbene non ci sia alcun divieto di sperimentazione con le cellule staminali embrionali, essendo lasciata ampio margine di discrezionalità ai singoli Stati membri sul punto, tali ricerche non sono finanziabili con fondi europei. Questa esclusione è stata confermata dall’articolo 19 del Regolamento (UE) 2021/695 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 28 aprile 2021, che istituisce il programma quadro di ricerca e innovazione Orizzonte Europa e ne stabilisce le norme di partecipazione e diffusione, e che abroga i regolamenti (UE) n. 1290/2013 e (UE) n. 1291/2013. Sul punto si vedano le dichiarazioni comuni del Parlamento europeo, del Consiglio e della Commissione europea 2021/C 185/01.
Per quanto riguarda, invece, le cellule staminali adulte e le cellule staminali pluripotenti indotte, nonostante ci siano state diverse proposte di legge a livello italiano, non vi è una puntuale normazione.
È opportuno fare riferimento alle Linee guida dell’International Society for Steam Cell Research, “Guidelines for Stem Cell Research and Clinical Translation”.
Per quanto riguarda specificamente gli organoidi nell’ambito del Progetto Horizon 2020 “Hybrida - Embedding a comprehensive ethical dimension to organoid-based research and relating technologies”, che ha tra i propri obiettivi quello di sviluppare un quadro regolatorio completo per la ricerca sugli organoidi e le tecnologie ad essi correlate, è stata sviluppata una bozza di linee guida operative per la ricerca con gli organoidi e le tecnologie correlate agli organoidi.
Nella bozza di linee guida si può trovare:
- L’identificazione di alcune questioni etiche specifiche legate alla ricerca con gli organoidi;
- La proposta di uno standard minimo di informazioni sull’organoide e sui suoi usi (MIAOU);
- Una proposta di check list di (auto)valutazione etica degli studi con organoidi;
- Considerazioni sulle condizioni del consenso informato e sul dibattito in corso sul tema;
- Alcune questioni etiche ancora aperte.
Sempre nell’ambito del progetto Hybrida è possibile accedere dal seguente link https://hybrida-project.eu/deliverables/ a:
- Indicazioni sui concetti e definizioni fondamentali sul tema;
- Mappatura e confronto dei quadri normativi, RE (Research Ethics) e RI (Research Integrity);
- Analisi dei quadri etici e normativi esistenti in cui sono evidenziati gli elementi di sovra-regolamentazione e di assenza di regolamentazione.
Per quanto riguarda il consenso informato è in corso un dibattito scientifico sulla tipologia di consenso che il paziente/partecipante deve prestare quale requisito necessario per l’utilizzo dei materiali e dei dati ad esso associati per la generazione, la conservazione e l’utilizzo degli organoidi.
Per una breve review delle tipologie di consenso oggetto di dibattito si può fare riferimento bozza di linee guida operative per la ricerca con gli organoidi e le tecnologie correlate agli organoidi pp. 60 – 61.
Si può fare riferimento al Webinar organizzato nell’ambito degli ELSI dialogues di BBMRI-ERIC dal titolo “Organoids: Scientific, ethical and regulatory aspects”.
In questo webinar degli ELSI Dialogues vengono discussi gli aspetti etici, normativi e scientifici della tecnologia degli organoidi. Dopo una breve introduzione alla ricerca sugli organoidi, viene posta un'attenzione particolare sul biobancaggio dal punto di vista del paziente. I relatori discutono della fiducia, dell'affidabilità, del malinteso terapeutico e della necessità di una regolamentazione. Inoltre, mettono in discussione le definizioni e le conseguenze di terminologie come "donazione" e "mini-organo".
Per avere un quadro delle questioni etiche relative agli organoidi ed al loro biobancaggio si può fare riferimento alle seguenti risorse:
- Sarah N Boers &al., Organoid biobanking: identifying the ethics.Organoids revive old and raise new ethical challenges for basic research and therapeutic use; EMBO Reports (2016)17:938-941; https://doi.org/10.15252/embr.201642613
- Perrone and Zilbauer, Biobanking of human gut organoids for translational research, Experimental & Molecular Medicine (2021) 53:1451–1458; https://doi.org/10.1038/s12276-021-00606-x
- de Jongh et al., Organoids: a systematic review of ethical issues, Stem Cell Research & Therapy (2022) 13:337 https://doi.org/10.1186/s13287-022-02950-9